Il Ministero della Salute ha fatto proprio l’obiettivo dichiarato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che punta ad eliminare l’epatite virale C come principale minaccia per la salute pubblica entro il 2030.
L’unico modo per sconfiggere definitivamente questa patologia, causata da un’infezione dovuta al virus HCV che causa cirrosi epatiche e tumori del fegato, è intensificare una campagna di diagnosi precoce, per sottoporre quelli che risulteranno i pazienti a mirati percorsi terapeutici con la presa in carico.
Lo scorso 28 luglio in occasione della Giornata mondiale dell’epatite, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato l’importanza del Piano Nazionale per la Prevenzione, che garantisce l’accesso universale alle cure e lo stanziamento di un fondo dedicato per lo screening gratuito al target chiave – come gli utenti dei Servizi per le Dipendenze e i detenuti in carcere -, ma anche la popolazione in generale, con riferimento a chi è nato tra il 1969 e il 1989.
In Irpinia è stato già programmato lo scorso anno dall’Azienda Sanitaria Locale uno screening gratuito ampio, per oltre 112mila persone residenti sul territorio della provincia di Avellino – compresi detenuti e stranieri temporaneamente presenti sul territorio – con test rapidi nei Distretti sanitari. Il nuovo programma riguarda oltre 57mila persone.
Il test prevede di rilevare la eventuale presenza qualitativa degli anticorpi del virus Hcv, destinando i positivi ad un secondo livello diagnostico.
Sono mobilitati in questo impegno gli ambulatori e i laboratori ospedalieri di Ariano Irpino e San’Angelo dei Lombardi.
Fonte: itvonline.news